Focus On Progetti rivelati

Contest interno dedicato a un progetto fotografico personale

linguaggio fotografico e progettualità

Nelle serate del FOCUS ON più volte si è parlato di linguaggio fotografico e progettualità, per questo motivo il team del FOCUS ON a fine anno 2016 propone a tutti i soci del fotoclub un contest interno dedicato a un progetto fotografico personale.

La fotografia è un linguaggio, è esprimersi in modo diverso dalla lingua parlata e se la fotografia è una parola perchè non farci capire con una frase intera? Nasce così l’idea di premiare un racconto fotografico, in tanti hanno partecipato con entusiasmo a questa nuova proposta. Unico vincolo richiesto era quello di presentare un lavoro composto da 4 a 10 foto che serviva per raccontarci una storia o qualcosa dell’autore corredandolo con un titolo e una descrizione.

La giuria ha quindi scelto un “Vincitore” solo perché serviva a stimolare la voglia di partecipare, perché in verità tutti coloro che hanno presentato un loro progetto sono stati vincitori avendo avuto il coraggio di mettersi in gioco, di aprire il cassetto e di mettersi a nudo perché, quando si realizza un lavoro fotografico, ci si mette dentro anche parte di sé stessi e si lascia che chi osserva il proprio lavoro, osservi anche noi nel nostro profondo e ci giudichi.

L’anno scorso si era concluso con la premiazione del progetto che più aveva convinto la giuria del Focus On, ma cosa c’è dietro ogni progetto? Cosa voleva dirci l’autore? L’incontro di questo appuntamento Focus ON ha permesso agli autori di parlare dei loro lavori e  rispondere alle curiosità.

Sono stati presentati gli 11 progetti di cui 3 fuori concorso, per un totale di 74 fotografie.

E’ stata l’occasione per vedere insieme le foto di ogni singolo progetto ma soprattutto di ascoltare dalla viva voce di ogni autore cosa c’era dietro il proprio portfolio, l’idea, la progettualità, il lavoro e le difficoltà riscontrate. Da questa serata è sicuramente emersa la volontà e l’interesse di ripetere l’iniziativa e speriamo sia stata uno stimolo per tutti per presentare i propri lavori alla prossima occasione.

Alessandro Rosso – Dalla terra al palato

Il nostro Mediterraneo ci colpisce i sensi con la sua immensa bellezza e ci offre il suo sangue, l’oro giallo, frutto della linfa vitale dei suoi ulivi, che le sapienti mani dell’uomo da secoli, con pazienza e fatica, raccolgono come uno dei suoi più grandi regali.

Giovanni Chiodini – I colori della vita

Quest’estate  ho avuto modo di fotografare un piccolo stagno artificiale che vorrebbe riprodurre un micro ecosistema e quel piccolo specchio d’acqua con poche, pochissime ninfee è diventato il mio centro di gravità fotografico …come non pensare a Monet.

Claude Monet scriveva: “Sono costretto a continue trasformazioni, perché tutto cresce e rinverdisce. A forza di trasformazioni, io seguo la natura senza poterla afferrare, e poi questo fiume che scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente” “Ogni colore che noi vediamo nasce dall’influenza del suo vicino…”

Penso che così accada anche nella nostra vita, la nostra tavolozza non è che il risultato dell’incontro e l’unione o la vicinanza di tanti altri colori. Questa affermazione di Monet mi ha colpito, incuriosito, ho cercato di cogliere soprattutto il concetto di influenza cromatica dove più del colore è importante il suo cambiamento, gli accostamenti cromatici della natura che in certe condizioni non sono mai nette.

La natura ha un suo innato linguaggio, dove ogni colore ha bisogno dell’accostamento dell’altro per rendersi reciprocamente senso. Franco Fontana diceva: per caso o per fortuna ho cominciato a fotografare quando tutti erano votati al bianco e nero…volevo interpretare il colore, non fermarmi al bianco e nero che, di fatto è già un’interpretazione.

Ed è per questo che il bianco e nero è più facile come ha affermato Gianni Barengo Gardin: un’immagine in bianco e nero è subito percepita come arte, perché noi non vediamo così. Al contrario, interpretare il colore è più difficile, proprio perché tutti vediamo a colori, le foto a colori non sono subito percepite come arte, ma come fotocopie della realtà.

Carlo Milani – La curt

Inizio di un progetto dedicato a una rassegna sulle corti tra ovest milanese e novarese, come documentazione storica degli sviluppi – o degrado – nell’urbanistica dei piccoli paesi, laddove fino agli Anni Cinquanta costituivano micro-ambienti sociali vitali della comunità di Provincia.

Marilù Giussani – Totem

La natura nasconde figure fantastiche!

Piero Paravidino – “mood”

Ho unito foto da alcuni concerti diversi in una sequenza tenuta insieme da un “mood” e uno stile particolare per ricostruire un’unica immaginaria serata di musica folle e indemoniata.

Riccardo Oldani – Linee uniche della continuità nello spazio… naturale

Parallelismi e simmetrie, linee perpendicolari e forme dalle geometrie perfette. La natura è prima maestra.

Romina Pilotti – Foglie d’autunno

Il mio progetto dal titolo “Foglie d’autunno”, nasce dalla voglia di sperimentare e di tentare di fotografare in maniera un pò diversa dal solito. Per il mio lavoro mi sono ispirata ad un’attività fatta in classe con i miei alunni: il docente di Laboratorio artistico ha chiesto di disegnare una foglia su un foglio di carta bianco. Ho pensato che avrei potuto fotografare anch’io delle foglie su un foglio bianco. Ho voluto rappresentare le foglie cadute in questo periodo, nel nostro territorio, trasmettendo l’idea della caducità, della natura spoglia autunnale. Le foto sono state rese in bianco e nero e sono volutamente semplici, essenziali, con le sfumature ridotte al minimo, prive di vita, come se fosse schedate e raccolte in un vecchio erbario. Questo progetto mi ha impegnata molto: rendere interessante un soggetto semplice non è stato facile. Sono uscita in più occasioni per raccogliere le foglie; le ho composte senza esaltare la loro bellezza, evitando di stupire.

Serena Ghelfi – Bambole

Quante volte sarà successo ad ogni bambina che un maschietto dispettoso le prendesse la sua bambola preferita e la maltrattasse per il semplice gusto di vederla soffrire e sentirsi per questo più forte e potente. Sembrano storie da bambini ma quante volte abbiamo sentito simili storie fra adulti?

Alessandro Pessina – ON / OFF BREVE STORIA DI UNA INTERRUZIONE DI ELETTRICITÀ

Musica, suoni, luci, colori, allegria, divertimento, urla e schiamazzi: quante cose succedono la sera al Luna Park!

Poi, al mattino seguente, quando la festa è finita, tutto si ferma e le attrazioni tornano a riposare.

ON / OFF racconta queste due situazioni, anzi la stessa situazione ma in due momenti diversi, prima e dopo che gli interruttori fanno click.

Christian Roveda – I see you – Part I

IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA – BIG BROTHER IS WATCHING YOU.

Sono passati più di trent’anni da quel 1984, anno in cui si sarebbe dovuta verificare la “profezia” di Orwell, ma il tempo è giunto.

Non è possibile camminare, appartarsi o fare qualcosa senza essere costantemente sotto gli occhi delle telecamere.

Di sicurezza o più probabilmente di controllo, nessun attimo della nostra vita è immune da un occhio che ci spia e memorizza tutti i nostri gesti, tutte le nostre parole e forse tutti i nostri pensieri.

Ma c’è chi non si piega, guarda direttamente in camera e lancia la sua sfida a colui che nell’ombra dietro un monitor ci spia.

Claudio Lepri – La collera degli idoli

Girare in bicicletta nella città è salutare: ti evita di cadere vittima della società dei consumi, ma non evita la collera degli idoli, venerate statue d’eleganza.