

SIDELINE – LA FOTOGRAFIA SPORTIVA
March 1 @ 21:00 - 23:30
SIDELINE. LA FOTOGRAFIA SPORTIVA
Proiezione fotografie e audiovisivo, backstage e dibattito
mostra “Kendo. La via della spada“
con Fabio Ottonelli e Domenico Pescosolido
sabato 1 marzo ore 21:15 – Biblioteca Inveruno – Sala Virga – Largo Sandro Pertini 2 – Inveruno
Incontro pubblico con gli autori: Fabio Ottonelli e Domenico Pescosolido
Foto In Fuga, Fotoclub di Inveruno, è lieto di invitarvi a uno dei nostri eventi Focus-On, serata di approfondimento fotografico grazie alla collaborazione di Fabio Ottonelli e Domenico Pescosolido.
Nel corso della serata, gli autori analizzeranno, insieme ai presenti, le basi tecniche e compositive per la realizzazione di uno scatto fotografico sportivo, proiettando fotografie realizzate a bordocampo nelle competizioni degli sport più noti, comparando la fotografia sportiva digitale e quella analogica.
L’incontro si svolgerà presso la sala Virga della biblioteca Comunale di Inveruno, ingresso dalle 21:00, inizio dell’evento alle 21:15.
In questa serata conosceremo i due autori che, oltre a mostrare alcune loro opere, ci sveleranno i retroscena e i dietro le quinte della realizzazione dei progetti fotografici, a fine evento ci sarà spazio per le domande e le curiosità del pubblico.
Invitiamo la cittadinanza a partecipare numerosa.
Ringraziamo la Biblioteca Comunale e l’Amministrazione per la collaborazione.

KENDO: La Via della Spada
La mostra fotografica “Kendo: La Via della Spada” rappresenta un viaggio visivo unico nell’essenza del kendo, l’antica via della spada giapponese.
Realizzate da Domenico Pescosolido e Fabio Ottonelli durante l’ultimo Campionato Mondiale di Kendo, queste fotografie non sono solo documentazione, ma una profonda esplorazione dell’anima di questa disciplina attraverso cinque principi: Reigi (etichetta e rispetto), Shiai (competizione), Zanshin (vigilanza costante), Mushin (mente vuota) e Ippon (perfezione dell’azione).
Ogni fotografia, stampata in fine art a colori nei formati 30×40 e 50×60, cattura l’intensità e la grazia dei momenti più emblematici, trasformando il movimento e la filosofia del kendo in pura arte visiva. La scelta del colore esalta l’armonia tra tradizione e modernità, tra l’energia dei competitori e la profondità spirituale che questa disciplina incarna.
Questa esposizione si propone non solo come celebrazione del kendo, ma come ponte culturale tra Oriente e Occidente, un invito a riflettere sui valori universali di rispetto, concentrazione e perfezione che questa arte marziale trasmette.
Chi è Fabio Ottonelli

Fabio Ottonelli
Classe 1985, fotografo per passione dal 1998 quando presentai le prime fotografie ad un concorso.
Opero nel campo della fotografia sportiva (principalmente nel calcio e nel volley professionistico, senza tralasciare atletica, rugby, baseball).
Fabio Ottonelli si dedica da anni alla fotografia sportiva nelle sue diverse discipline. I suoi scatti portano a diretto contatto con il calcio ed il volley professionistico, l’atletica, il rugby, l’equitazione, il pattinaggio e la boxe. Convinto che la foto di sport debba avvicinare l’osservatore quanto più possibile all’azione, è alla continua ricerca di uno scatto iconico. La fotografia sportiva ed il mondo del “bordocampo” rappresentano per lui una “gara nella gara” tra l’atleta ed il fotografo. Riguardando i propri scatti, spesso ripete: “la fotografia sportiva mi ha riconciliato con il colore”
Scattare ogni fotografia produce nell’autore una crescita tecnica e sociale: quell’immagine di cui mi sono appropriato serve da punto di partenza per realizzarne altre, forse migliori e mi proietta verso la condivisione, verso la critica costruttiva, verso mostre, concorsi. Verso l’altro. E verso tutto ciò che altri fotografi hanno da offrirmi.
Osservare un evento attraverso la macchina fotografica comporta necessariamente il radicarsi nel fotografo di una coscienza sociale e di uno spirito critico. Finché questi ultimi mi accompagneranno, continuerò a percorrere le strade del mondo in cerca di un istante da immortalare.
Fermamente convinto che la fotografia non possa essere un’attività da vivere in solitario, ho promosso negli ultimi anni diversi eventi per la diffusione della cultura fotografica. Responsabile dell’organizzazione delle edizioni 2008, 2009 e 2010 del Concorso Fotografico Bicocca – Novara, manifestazione nazionale dedicata alla fotografia ed all’audiovisivo fotografico, ho curato anche la parte organizzativa di un corso di base e di un corso di approfondimento di tecnica fotografica nel 2009 e nel 2010.
Partecipo di frequente a concorsi di fotografia ed ogni volta che torno dalla mostra di un concorso cambio ancora una volta il mio modo di vedere il mondo.
E ritorno a scattare fotografie.
Chi è Domenico Pescosolido

Domenico Pescosolido
Sono nato nel 1968 a Roma, ho studiato scienze politiche e mi sono sempre interessato di questioni sociali. Ho iniziato a fotografare da bambino seguendo gli insegnamenti di mio padre, anche lui appassionato. Ho poi lavorato come fotografo sportivo per diversi anni e diverse agenzie nazionali, con pubblicazioni su molte testate giornalistiche nazionali.
Non ricordo il giorno in cui incontrai la Fotografia sulla mia strada, ma sono sicuro che in un modo o nell’altro essa era sempre presente.
Fu probabilmente la curiosità per il modo in cui si poteva catturare l’istante e renderlo eterno che attirò la mia attenzione. Ho sempre avuto un interesse per la storia e l’arte, quindi la fotografia mi è sembrata uno strumento formidabile. Essa permette di narrare storie ed esprimere una personale idea della realtà che si vive consegnando alla storia una testimonianza. La fotografia sportiva è per un racconto nel quale si intrecciano momenti di speranza, euforia e autentica disperazione che rendono ogni evento un piccolo mondo.
Attraverso la Fotografia riscriviamo la realtà, dove l’oggettività viene mediata dall’occhio, dal cuore e dalla mente di chi, dietro la macchina fotografica, osserva, scruta e qualche volta vede ciò che distrattamente sfugge.
Nel 2022 è stato premiato come Fotografo dell’Anno FIAF Piemonte con un lavoro di reportage sociale, aggiungendo questo riconoscimento ai numerosi premi ottenuti nel corso della sua carriera.