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WAR and Humanity

GUERRA e Umanità

Racconto fotografico di

Ibrahim Malla

Fotografo ufficiale della Mezzaluna Rossa Araba Siriana e uno dei fotografi del Comitato Internazionale di Croce Rossa.

«Nelle foto di Ibrahim Malla si legge la portata della tragedia umanitaria in Siria, ma anche un messaggio di speranza…»

Giovedì 17 maggio 2018 ore 21:15 – INGRESSO LIBERO

presso la sala polifunzionale VIRGA Biblioteca Comunale di Inveruno, Largo Sandro Pertini 2

E’ previsto un rinfresco a fine serata

Chi è Ibrahim Malla ?

Ibrahim Malla, è un fotografo italo-siriano specializzato nel campo umanitario e sociale. Malla ha lavorato in questi anni per la crisi in Siria come delegato internazionale per gli audio-visivi della Federazione Internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in Medioriente e Nord Africa, ma anche in Yemen, Iraq, Libano, Giordania, Turchia, Tunisia, Croazia, Sicilia e Grecia. E’ stato volontario della Mezzaluna Rossa Araba Siriana per oltre 15 anni ed è anche volontario della Croce Rossa Italiana.

É il fotografo ufficiale della Mezzaluna Rossa Araba Siriana e uno dei fotografi del Comitato Internazionale di Croce Rossa.
Ha vinto 7 premi internazionali di fotografia e ha esposto le sue foto a Damasco, Madrid, Londra, Parigi, Milano, Ginevra, in Cina, in Germania, in Scozia, a Sydney, Mosca, Firenze e in Norvegia.

Malla è istruttore di fotografia in emergenza e ha fondato un suo istituto: la International School of Humanitarian Photography. La scuola è un progetto unico e innovativo che si propone di formare i volontari e gli operatori del  settore no-profit all’uso efficace della fotografia umanitaria e in emergenza come strumento di comunicazione.

Ibrahim Malla
Nelle foto di Ibrahim Malla si legge la portata della tragedia umanitaria in Siria, ma anche un messaggio di speranza: quello portato dai volontari che rischiando la propria vita portano aiuti umanitari, primo soccorso, supporto sanitario e psicologico alla popolazione tenendo alti i principi di Umanità e di Neutralità che caratterizzano il Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
«Essere un fotografo umanitario significa guardare attraverso l’obiettivo non con gli occhi ma con il cuore.
Le mie foto servono per portare aiuto alle persone che fotografo, ci sono loro prima di tutto, per questo devo entrare in sintonia, capire le loro necessità: essere un volontario mi ha insegnato molto».
Ibrahim Malla

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GUERRA e Umanità

Immagini, racconti, storie di vita, incontri

giorni di guerra in Siria…

La serata sarà un racconto fotografico in cui l’autore parlerà attraverso le foto, della sua esperienza come fotografo umanitario e della difficile situazione in cui versa la Siria, che da 7 anni ormai è devastata da un sanguinoso conflitto con conseguenze umanitarie gravissime. Migliaia di civili siriani sono esposti ogni giorno al rischio di essere feriti, uccisi, cacciati dalle loro case, morire di fame.

Malla affronterà anche il tema dei migranti, le cui condizioni ha documentato nei paesi attorno alla Siria (Libano, Giordania, Iraq e Turchia), sulla rotta balcanica (Grecia, Croazia, Serbia) e sulle coste italiane.

Fotografie buone – essere vicino

L’essenza della filosofia fotografica del grandissimo fotografo Robert Capa forse si può riassumere in uno dei suoi celebri aforismi:

“Se le tue foto non sono abbastanza buone, non sei abbastanza vicino.”

Bisogna essere vicini col cuore, partecipare, capire, in contatto emotivo con ciò che si ritrae per essere “dentro” l’immagine,  per vivere l’emozione e farla rivivere attraverso la fotografia.

Vediamo spesso immagini di guerre e in particolar modo del conflitto in Siria, ma siamo lontani dal quel mondo e da quella tragedia.

Ibrahim Malla è sempre stato particolarmente vicino a questi luoghi e a queste tragedie, dalle sue immagini emerge la portata della tragedia umanitaria della guerra. La popolazione siriana in questo dramma, trova l’umanità, nel messaggio di speranza, di fratellanza, di coesistenza, di solidarietà, di chi come Ibrahim è vicino a loro.

La grande passione per la fotografia e per l’essere umano gli è valsa l’assegnazione di premi internazionali, esponendo diverse mostre fotografiche in Siria, a Madrid, Parigi, Londra, Milano e in Cina.

Vi invitiamo quindi a questo incontro poiché è un’opportunità valida per affrontare una tematica di attualità andando oltre i luoghi comuni attraverso le immagini di Ibrahim Malla, per ripercorrere la vicenda siriana nei volti dei protagonisti. L’evento è patrocinato dal Comune di Inveruno.

Ci sono fotografie belle e fotografie buone, potentissimo mezzo di sensibilizzazione.

«Non mi interessa essere un artista. Sono un testimone della mia epoca». «Tra una bella foto e una buona foto scelgo la seconda, quella che ha qualcosa da dire, a costo di farlo in modo sgrammaticato». (cit. Gianni Berengo Gardin)

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Una storia che ho nel cuore

di Ibrahim Malla

I protagonisti di questa storia sono Fatima e Omar, due bambini siriani, fratello e sorella. Li ho incontrati durante una missione umanitaria in uno dei momenti più difficili della guerra, a Bet Sahem, una zona sotto assedio, dove la popolazione era quasi allo stremo delle forze dato che non riceveva aiuti dall’esterno da oltre un anno.

Come si sopravvive in una città sotto assedio? Fatima e Omar lo sanno bene: il cibo scarseggia, mancano i medicinali, spesso mancano l’elettricità, il gas, l’acqua, si vive nell’angoscia di non farcela e con lo stomaco vuoto. Per questo il nostro arrivo ha segnato per loro un momento indimenticabile, di gioia, di eccitazione quasi febbrile.

Alla distribuzione di aiuti umanitari hanno ritirato la razione alimentare per la loro famiglia ma non hanno avuto il coraggio di aprire la scatola. L’hanno caricata sulla bicicletta così com’era. Ma il desiderio di conoscerne il contenuto era fortissimo: Omar ha cercato di leggere l’elenco riportato sul cartone ma sul suo lato era scritto in inglese e non riusciva a capire; ha quindi chiesto a Fatima «Dalla tua parte è scritto in arabo? Dai ti prego, leggi cosa c’è dentro!» e la sorella: «Farina, tonno, zucchero, 5 chili di riso! Abbiamo un tesoro!».

Fatima e Omar

«Dalla tua parte è scritto in arabo? Dai ti prego, leggi cosa c’è dentro!»

e la sorella:

«Farina, tonno, zucchero, 5 chili di riso! Abbiamo un tesoro!».

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